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Il Festival Biblico 2017 è iniziato!

Cari amici in questi giorni si svolge a Vicenza il  Il Festival Biblico 2017

Il festival è una occasione di incontro, una occasione piacevole di riflessione e di condivisione. Il tema di questa 13a edizione è il viaggio: “Felice chi ha la strada nel cuore”.





Ci teniamo particolarmente a segnalarvi il “FESTIVALFAMIGLIA” che si svolgerà Sabato 27 maggio al Parco Querini dalle ore 14.00. Si tratta di un appuntamento rivolto a tutta la famiglia, con laboratori, spettacoli e divertenti attività. 

Intorno alle 16.00 potremmo incontrarci alla “tenda del tè” per una conferenza concerto rivolta ai genitori ...perché “educare è un grande viaggio”. 

Vi aspettiamo!


Verso il riconoscimento delle professioni educative. Seminario a Padova

Tutti i progetti e le attività presenti sul sito lezionidvivolo.it si basano su "relazione educative" e da sempre il gruppo di lavoro è impegnato nel promuovere e sostenere le professioni educative.
Dallo scorso novembre Stefano Coquinati si è impegnato personalmente entrando nel Direttivo Nazionale di UNIPED, associazione che tutela e la valorizzazione la figura del Pedagogista.

Vi segnaliamo un importante seminario organizzato da CIRPED (Centro Italiano di Ricerca Pedagogica) a Padova il 28 febbraio.

Sarà una occasione interessante per educatori e pedagogisti per fare il punto sulla professione.


28 febbraio 2014 dalle ore 10.00 alle 18.00
Sala delle edicole, palazzo del Capitanio, Piazza del Capitaniato Padova

Sportello Pedagogico per Genitori ed Alunni a Costabissara

“Senza crisi non ci sono sfide ...

 E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno.”
(A. Einstein) 

Lo “Sportello Pedagogico” 
è un servizio di consulenza rivolto a genitori e ad alunni, attivo presso le scuole medie. Si propone di aiutare la famiglia sul versante educativo, offrendo un luogo di confronto e di crescita. Questo tipo di supporto migliora le capacità dei genitori di comprendere e gestire in modo più sereno il rapporto con i propri figli e permette a quest’ultimi di imparare a  relazionarsi in maniera positiva. Le difficoltà relazionali, normali in fase di crescita, si superano facilmente con qualche piccolo aiuto.

Cosa: é un servizio a disposizione di alunni e genitori delle scuole materne, elementari e medie dei comuni di Costabissara e Gambugliano.

Quando: ogni giovedì dalle 10.30, il dott. Coquinati riceve solo su appuntamento.

Dove: presso le Scuole Medie di Costabissara.

Informazioni e prenotazioni al numero 0444.971163


Il servizio è gratuito, finanziato da:
Comune di Costabissara e Comune di Gambugliano.

In gita nella città più sostenibile d'europa




Vi proponiamo una interessante idea di Punto 3, insieme al suo partner tedesco Aiforia, propone anche agli studenti di questo nuovo anno scolastico 2012-13 le study visit a Friburgo, città sostenibile ai piedi della Foresta Nera, dove è facile capire e vedere come le scelte ambientali realizzate dalla città negli ultimi 30 anni abbiano contribuito e contribuiscono tuttora a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

La proposta, personalizzabile dagli insegnanti in collaborazione con Aiforia attraverso percorsi educativi mirati, si arricchisce quest’anno di nuovi interessanti elementi e di un video di presentazione dove si possono guardare le esperienze già realizzate e i percorsi educativi proposti per le diverse scuole.

Maggiori informazioni sul link 
Tel: 0532 769666
Email: friburgo@punto3.info


Educarci ad affrontare l'incertezza

Le pillole di Morin


Il XX secolo, secondo Morin, ha perso la visione del futuro: non c’è un’evoluzione lineare e il progresso è incerto. Oggi non vi sono solo innovazioni e creazioni, ma anche le distruzioni.
 Dobbiamo quindi imparare ad affrontare l’incertezza, abbandonando le certezze dottrinali, dogmatiche e intolleranti.

La conoscenza deve superare gli errori e le illusioni per giungere a una conoscenza pertinente.

Solo così ci sarà possibilità di progresso:
“L’abbandono del progresso garantito dalle ‘leggi della Storia’ non è la rinuncia al progresso, ma il riconoscimento del suo carattere incerto e fragile.
La ricerca al migliore dei mondi non è per nulla la rinuncia a un mondo migliore”.

Consigli per gli acquisti....


Spesso dopo serate ed incontri rivolti ai genitori ci vengono chiesti delle indicazioni biografiche, come dire dei titoli di libre che parlano dell'argomento, educazione, regole ecc.  Ecco un breve elenco di testi che trattano argomenti importanti per l'educazione e la genitorialità:


"Genitori efficaci. Educare figli responsabili", Thomas Gordon, ED. La Meridiana

"Né con le buone né con le cattive. Bambini e disciplina", Thomas Gordon, ED. La Meridiana
"Genitori in regola. Regole disciplina e responsabilità", Roberto Gilardi, ED. La Meridiana


"Genitori felici.Crescere con i propri figli", Lidia Piatti, ED. La Meridiana

La Qualità sta nelle nostre scelte.


" Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni, fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche te. Meglio: non solo cambiano te e il lavoro, ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un'onda. Quel lavoro di Qualità che pensavi nessuno avrebbe notato viene notato eccome, e chi lo vede si sente un pochino meglio: probabilmente trasferirà negli altri questa sua sensazione e in questo modo la Qualità continuerà a diffondersi." (Robert M. Pirsig)

Laboratorio Ska: cinque candeline

Oggi festeggiamo, sono 5 anni che è aperta la nostra comunità "Laboratorio Ska" e ne sono passati di ragazzi e di operatori, educatori, volontari, tirocinanti ecc ... grazie a tutti!

Allora ci regaliamo una poesia di 4 minuti fatta solo di acqua, colore e magia.
Stefano


CHANGE Five steps to becoming Smart by Nature... Cinque passi per Scuole Eco-Intelligenti

Il Centro per l’Alfabetizzazione Ecologica (Center for Ecoliteracy) ha identificato un processo in cinque fasi  per aiutare le scuole a diventare Smart by Nature; questo processo si basa sulle modalità del cambiamento dei sistemi viventi ed è destinato a durare a lungo se coinvolgerà tutte le scuole. I giovani imparano da tutto ciò che si fa nella scuola, dal cibo alla cura dei giardini al progetto e alla manutenzione degli edifici degli edifici alle attività curriculari nelle aule.
Non ci sono due scuole che abbiano lo stesso contesto e non esiste  la ‘taglia unica’ del progetto dell’istruzione per la sostenibilità. Le cinque fasi che suggeriamo sono il risultato del lavoro fatto dal Centro insieme a centinaia di scuole e incorporano la saggezza di  alcune altre organizzazioni e aziende che operano nel campo.
Adattatele al vostro contesto. Ricordatevi che i grandi cambiamenti di interi sistemi spesso cominciano con piccoli passi. Trovate altre persone che abbiano le stesse vostre intenzioni e cominciate ad agire ricordando sempre a voi stessi  perché lo state facendo, perseverate e imparate dalla vostra esperienza.



  • ORGANIZZARE Identificare le persone che condividono le vostre stesse preoccupazioni e gli stessi interessi e concentrate i vostri sforzi su di loro. La sostenibilità è una pratica comunitaria. Aspettatevi di avere sorprese da chi è ( e da chi non è) interessato. I vostri alleati possono includere gli studenti, i membri del PTA (Parent Teacher Association) e del PTO (Parent Teacher Organisation), l’infermiera della scuola,  i genitori, gli insegnanti, i membri del consiglio, e gli imprenditori locali. Più è vasta la rappresentanza all’interno della vostra comunità scolastica, maggiori sono le opportunità di successo. Il sostegno da parte dei direttori, dei presidi e del consiglio di amministrazione può essere cruciale, -amministratori, custodi, personale addetto alla mensa e altri- il cui lavoro verrà influenzato dai vostri sforzi. Se la scuola vi sembra pronta, istituite un gruppo ‘verde’, un consiglio ecologico o comitati simili.  Se è possibile fate in modo di liberare da altre responsabilità un personaggio chiave che coordini il processo
  • PREFIGURARE Tenete in mente l’obiettivo, elaborando una dichiarazione della vostra visione o una definizione operativa su che cosa significhi la sostenibilità nella vostra scuola. Il processo di collaborazione per la creazione di una visione adatta alla vostra scuola può essere importante come la visione stessa. Visualizzate il laureato Smart by Nature. Che cosa dovrebbe conoscere, saper valutare e essere capace di fare? Prendetevi un tempo per assicurarvi che le persone chiave del campus comprendano e sostengano la visione. Presentarla al resto della comunità crea le opportunità per gli studenti di produrre arte, scritti, musica e teatro. Ottenere il sostegno dei Consigli di Facoltà, delle associazioni dei genitori, dei consigli di amministrazione rafforza l’impegno della comunità.
  • FARE IL PUNTO Verificate la sostenibilità dei bilanci e del curriculum per stabilire le priorità. La sostenibilità ha le sue radici in una conoscenza profonda del luogo. Cominciate col conoscere il vostro luogo. Rilevate l’impatto ambientale delle politiche e delle pratiche della scuola per definire le priorità  e stabilire le linee base per misurare il vostro successo. I bilanci possono venire estesi a tutti gli aspetti. Uso dell’energia e dell’acqua, sostanze chimiche usate nei laboratori di scienze, sostanze usate per la pulizia o quelle usate nei pesticidi; alle politiche degli acquisti, al riciclo e alla gestione dei rifiuti. Possono focalizzarsi su un tema o su una intera gamma di temi. Analizzate il curriculum per trovare dove il contenuto e i metodi del vostro insegnamento sostengono già la vostra visione. Guardate oltre “gli studi ambientali”, guardate all’intero curriculum. Domandatevi come potete costruire sulla base di quello che avete fatto fino ad ora. Cercate i dati dovunque potete- i conti relativi ai servizi e all’acqua, le spese per i mezzi di trasporto della scuola, le ricevute del materiale di cancelleria o i pagamenti per lo smaltimento dei rifiuti, per i servizi locali, attività commerciali, aziende governative e altre iniziative […] Fate in modo che i bilanci siano parte dell’apprendimento di che cosa sia la sostenibilità. 
  • PROGRAMMARE Create una strategia e passate dalla visione all’azione. Il mondo reale è l’ambiente ottimale per l’apprendimento. Fate del campus  un laboratorio per affrontare i temi reali della sostenibilità.  Stabilite obiettivi grandi gestibili a piccoli passi. Identificate le azioni che possono avere gli impatti maggiori sulle comunità e i temi che più le stimolano. I grandi obiettivi e le grandi sfide che portano a un cambiamento sostanziale sono importanti, ma lo sono anche i risultati più immediati che consentono di sperimentare dei successi e di avere un riconoscimento, incoraggiandoli a  raggiungere obiettivi più alti. Cominciate con un progetto fattibile: non è necessario che facciate tutto in una volta. Ammettete che il cambiamento può essere molto difficile. Accelerate l’educazione e la formazione di cui studenti e docenti  avranno bisogno per cambiare il  comportamento, per adottare nuove pratiche e usare nuovi strumenti. Fate in modo che sia divertente. Giochi, competizioni e premi per le risoluzioni  creative dei problemi possono  motivare e portare a soluzioni sorprendenti. Create associazioni con organizzazioni collettive. Localizzate le opportunità per un impegno civile  e per un’educazione utile in cui gli studenti possano fare la differenza nelle comunità naturali e locali.
  • RIFLETTERE Chiudete il ciclo di feed-back: monitorate, valutate e celebrate il progresso. La Natura è la nostra Maestra. Gli eco-sistemi naturali e sociali  si sostengono da soli, imparano e si evolvono attraverso le reti di feedback. Configurate processi  che valutino  onestamente il progresso verso i vostri obiettivi come la base da cui partire per fare i passi successivi. Il processo è ciclico. Valutate onestamente quanto quello che state facendo è giusto, ma  preparatevi anche a tornare indietro e  riconsiderare sia la vostra visione che il vostro programma attuativo. Ricordatevi che la comunità è coinvolta in un processo di apprendimento e che non potete predire o gestire perfettamente i cambiamenti nei sistemi complessi. Tenete aggiornata la comunità sul vostro progresso. Programmate eventi per celebrare il vostro successo. Fate attenzione a quello che imparate e tenetelo a mente per la prossima volta.


da: www.ecoliteracy.org traduzione di Franca Bossalino


Icoming 2011 al TGextra

Servizio e intervista sul progetto integrazione scolastica e sociale per minori




TGextra - Progetto Incoming 2011 - clicca il video e vai al minuto 4.10



C come collaborare (co-labore)


Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti, e una esplicita intenzione di "aggiungere valore" - per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni.

E come educazione



Il compito principale dell'educazione è soprattutto quello di formare l'uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l'uomo forma se stesso ad essere un uomo. (Jacques Maritain)

ALTAVILLA VICENTINA: Parte oggi il Festival della Comunità Educante


Il Festival della comunità educante raggruppa una serie di iniziative organizzate con le agenzie educative del nostro territorio. l’amministrazione di altavilla Vicentina è impegnata, da qualche anno, in un percorso con scuole, parrocchia, associazioni e mondo del volontariato per migliorare e consolidare l’offerta dei servizi rivolti ai bambini e ai giovani.
In questo percorso vogliamo coinvolgere le famiglie per condividere i principi, le metodologie e le attività proposte che le agenzie edu- cative stanno portano avanti. La finalità di questa iniziativa è quella di aumentare la collaborazione tra i genitori e gli educatori che sono impegnati a vario titolo sul territorio.


info: Stefano Coquinati
tel. 329 96 200 85
www.comunitaeducante.blogspot.com

Tornare a parlare di Comunità



Innanzitutto, la comunità è un luogo «caldo», un posto intimo e confortevole. È come un tetto sotto cui ci ripariamo quando si scatena un temporale, un fuoco dinanzi al quale ci scaldiamo nelle giornate fredde. Fuori, in strada, si annida ogni sorta di pericolo e ogni volta che usciamo dobbiamo sempre stare sul chi vive, badare bene a chi rivolgiamo la parola e a chi ce la rivolge, tenere costantemente alta la guardia. All’interno della comunità, viceversa, possiamo rilassarci: lì siamo al sicuro, non ci sono pericoli in agguato dietro angoli bui (e anzi non esistono proprio «angoli bui»). All’interno di una comunità la comprensione reciproca è garantita, possiamo fidarci di ciò che sentiamo, siamo quasi sempre al sicuro e non capita quasi mai di restare spiazzati o essere colti alla sprovvista. Nessuno dei suoi membri è un estraneo. A volte si può litigare, ma si tratta di alterchi tra amici e tutti cerchiamo di rendere la nostra integrazione ogni giorno più lieta e gradevole. Può capitare che, sebbene guidati dal comune desiderio di migliorare la nostra vita comune, discordiamo sui modi per raggiungere tale obiettivo e, tuttavia, non desideriamo mai il male altrui e possiamo essere certi che tutti coloro che ci circondano non desiderano altro che il nostro bene. (Vedi Bauman)

Abbiamo un buon progetto: ripensare la mensa scolastica

E’ ora di ripensare la mensa scolastica, sia come organizzazione della pausa scolastica sia per ciò che riguarda l’aspetto nutrizionale.


Forse da noi il momento della pausa non è mai stato visto dalla giusta prospettiva, incastrato tra la scuola del mattino e la scuola del pomeriggio, spesso uguali; in più frutto di una idea fondamentalista di alimentazione.
La mensa dovrebbe essere un momento di pausa e relax in cui poter staccare la spina e fare pensare ad altro.
L’alimentazione va ripensata riequilibrando la colazione e la cena e alleggerendo il mezzodì. I genitori vanno coinvolti e aiutati a capire i meccanismi dell’alimentazione. Ai bambini va data la possibilità di fare un break, perché per la maggior parte di loro questo è quello che fanno già. Basta con le scatole di plastica con cibo gommoso e bagnato dalla condensa. Basta allo spreco e soprattutto basta a sottovalutare un momento così importante dal punto di vista educativo.....
Se sei un insegnante, un amministratore, un genitore e vuoi ragionare con noi mettiti in contatto: info@lezionidivolo.it

Il fenomeno Scuole Aternative

Montessori, Steineriane, libertarie il boom delle scuole alternative.




Un diverso approccio alla didattica. In Italia già 50mila bambini le frequentano, dopo la fuga dalle "tradizionali". In cerca di un percorso sereno, non di una corsa a ostacoli fra tagli e istituti in crisi di identità.


ROMA - C'è chi sceglie il metodo Montessori, chi la pedagogia di Rudolf Steiner, chi si affida al "Reggio approach", chi, addirittura, i figli a scuola non li manda affatto. C'è chi crea asili d'infanzia in autogestione e chi finanzia in proprio classi e aule, restaurando magari una casa colonica o un edificio abbandonato, purché il crescere e l'apprendere siano percorsi sereni, e non una corsa ad ostacoli in scuole statali flagellate dai tagli e spesso in grave crisi di identità.......


fonte: repubblica.it
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Una parola da conoscere Literacy



La traduzione del termine inglese literacy è complessa. Il termine italiano "alfabetizzazione" indica da un lato il processo con cui gli analfabeti diventano alfabetizzati, ed è dunque strettamente legato alla nozione di analfabetismo, e dall'altro un insieme di conoscenze e abilità di base, cioè fa riferimento ad un livello minimo di capacità che non esaurisce né costituisce l'obiettivo dell'accertamento del progetto PISA. 
Per superare questi limiti, in altre occasioni si è tradotto l'inglese literacy con il neologismo "letteratismo", parafrasato quest'ultimo con l'espressione "competenze alfabetiche funzionali" (Gallina, 2000; Vertecchi, 2000).


Dopo avere considerato le diverse possibilità, la scelta è stata quella di tradurre il termine literacy con l'espressione "competenza"...


Il termine competenza include una componente di "sapere" e una componente di "saper fare", riflettendo così la definizione di literacy del PISA che fa riferimento alla capacità di cercare, identificare, elaborare e comunicare informazioni.
E' utile ribadire come, nel caso di un termine quale literacy, qualsiasi traduzione abbia limiti e vantaggi e come la nostra scelta sia motivata dall'esigenza di tradurre in modo comprensibile e allo stesso tempo fedele un'espressione e un concetto che sono stati concepiti in un'altra lingua. D'altra parte la difficoltà incontrata nel tradurre il termine literacy in italiano è condivisa dalla maggior parte degli altri Paesi non-anglofoni che partecipano a PISA (come dimostrato dalle risposte riportate) che hanno fatto scelte terminologiche in molti casi analoghe a quella qui proposta.



per la fonte INDIRE clicca qui
The Literacy Project by Google

A cosa mi serve il pedagogista


Accade spesso di incontrare famiglie che avvertono difficoltà nei rapporti con i figli. Questo è più che normale, qualsiasi età di un figlio può risultare problematica agli occhi dei genitori. Succede però che le circostanze siano sufficientemente complesse da generare un senso d’inadeguatezza, che a sua volta peggiora la situazione.
In alcuni momenti inoltre si debbono prendere delle decisioni che saranno sicuramente determinanti per il futuro dei ragazzi e non sempre è facile evitare di farsi condizionare dalla realtà che è attorno.

Di fronte a queste problematiche la consulenza educativa di un pedagogista è una delle risposte più efficaci perché permette di supportare la famiglia attraverso l’individuazione, la condivisione e l’attuazione di “indirizzi educativi” coerenti nei confronti dei figli. La scelta del percorso e il coinvolgimento di entrambi i genitori porta infatti alla coerenza delle azioni educative, condizione fondamentale, per la loro efficacia nelle diverse situazioni.
L’intervento a carattere pedagogico costituisce un approccio risolutivo perché mira alla crescita personale degli individui per il raggiungimento del pieno benessere e dell’autonomia. In questo modo le situazioni problematiche vengono fronteggiate attraverso un cambiamento di prospettiva e la mobilitazione delle risorse personali.
Tutte le attività sono personalizzate e si sviluppano in più fasi: la presa in carico della situazione con l’analisi delle risorse, il servizio vero e proprio con la pianificazione delle azioni di miglioramento e, in un secondo momento, se ce ne fosse bisogno, il monitoraggio della situazione nel tempo.

La crisi è solo un passaggio di fase ...Erikson


Secondo la riflessione di Erikson, l’esistenza umana procede secondo otto fasi: esse non si manifestano nello stesso momento per ogni persona, ma sono estremamente differenti nel loro insorgere. La consequenzialità con cui esse si presentano è la stessa, ma presenta gradi di variabilità altissimi da soggetto a soggetto, come le stagioni: il ciclo delle stagioni è sempre il medesimo ogni anno, ma all’interno di ogni stagione le variabili possono essere infinite. Per ogni età è previsto un compito specifico: ciò non significa che quel compito non si ripresenterà più in seguito, o che non si sia mai presentato prima, ma che quello è il momento per eccellenza deputato all’assolvimento di quel dato compito.
  • L’infanzia, per Erikson, è il periodo in cui si manifesta, nel bambino, la fiducia o la sfiducia verso il mondo: tutto ciò dipende da come la madre soddisfa i bisogni del bambino, la cui vita si regola unicamente sulla presenza o assenza della figura materna.
  • Dai due ai tre anni il focus si orienta verso l’abilità del bambino di sapersi muovere nel suo mondo: importante è l’acquisizione di abilità motorie che forniranno la base per gli sviluppi successivi. In questa fase può accadere che di fronte al fallimento il bambino si senta inadeguato, incerto, e che attui successivamente strategie di evitamento per paura di incorrere nell’insuccesso.
  • Dai tre ai sei anni il bambino vive la cosiddetta “età del gioco”, attraverso il quale elabora rappresentazioni mentali e costruisce ipotesi spazio-temporali. In questa fase si sviluppa l’iniziativa, come attività di esplorazione che porta il bambino a cercare di superare i limiti imposti dalle figure genitoriali.
  • La quarta fase è quella che copre il periodo scolare, dai sei ai dodici anni circa. Corrisponde alla fase di latenza freudiana, e in questa fase assumono importanza fondamentale la socializzazione, l’apprendimento e la scolarizzazione. Se il bambino non si sente in grado di affrontare i compiti scolastici, può insorgere un serpeggiante senso di inferiorità.
  • La quinta fase è legata al periodo adolescenziale: il ragazzo deve scegliere, deve costruire la propria identità. Deve saper rispondere alla domanda “Chi sono io?”. In questa fase la dicotomia tra identità e confusione si mostra in tutta la sua importanza.
  • La sesta fase è quella che interessa in special modo l’età adulta, quella in cui importanza fondamentale rivestono le relazioni affettive. L’elemento critico può essere rappresentato dal timore di perdere la propria identità nella relazione con l’altro: si incorre allora nel rischio dell’isolamento.
  • La settima fase interessa l’adulto nella sua dimensione di persona ormai stabile dal punto di vista identitario e caratteriale, e capace di aprirsi all’altro attraverso la funzione genitoriale, o educativa in senso lato. Un individuo incapace di affrontare questa dimensione rimane inchiodato in una situazione di vita stagnante.
  • L’ultima delle fasi considerate da Erikson è la vecchiaia, in cui la persona si accetta per ciò che è e per ciò che è stata, assume l’evidenza del dover morire e accenta così in se stesso al dimensione della saggezza.
La crisi è un mezzo necessario per progredire da uno stadio all’altro; è proprio attraverso la crisi, sostiene Erikson