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La Qualità sta nelle nostre scelte.


" Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni, fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche te. Meglio: non solo cambiano te e il lavoro, ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un'onda. Quel lavoro di Qualità che pensavi nessuno avrebbe notato viene notato eccome, e chi lo vede si sente un pochino meglio: probabilmente trasferirà negli altri questa sua sensazione e in questo modo la Qualità continuerà a diffondersi." (Robert M. Pirsig)

10 competenze per il 2020





"Research by the Institute for the Future released in a report entitled “Future Work Skills 2020″ shows that preparing for a specific career area based on content is difficult and, instead, people should be developing certain broad skills. These same skills are important for our students to learn. The report explains each of the skills in detail, and also goes into the implications for education and policies."


.... si certo oltre a parlare inglese ci sono 10 competenze indispensabili nei prossimi anni e sono:

Sense-making. La capacità di determinare il significato più profondo o significato di ciò che viene espresso

Intelligenza sociale. La possibilità di connettersi agli altri inmodo profondo e diretto, di sentire e stimolare reazioni einterazioni desiderate

Novel e il pensiero adattativo. Proficiency a pensare e trovare soluzioni e risposte al di là di ciò che è meccanico o rule-based

Cross-culturale competenza. La capacità di operare in diversi contesti culturali

Pensiero computazionale. La capacità di tradurre grandi quantità di dati in concetti astratti e di comprendere i dati ragionamento basato

New-mediatica. La capacità di valutare criticamente e sviluppare contenuti che utilizza nuove forme di comunicazione e di sfruttare questi mezzi per la comunicazione persuasiva

Transdisciplinarità. Alfabetizzazione e capacità di comprendere i concetti attraverso le discipline multiple

Design mind-set. Capacità di rappresentare e sviluppare le attività ei processi di lavoro per i risultati desiderati

Gestione del carico cognitivo. La capacità di discriminare efiltrare le informazioni per importanza e per capire come massimizzare le funzioni cognitive utilizzando una varietà distrumenti e tecniche

La collaborazione virtuale. La capacità di lavorare in modo produttivo, l'impegno e dimostrare unità presenza come membro di una virtual teamvc



fonte: educationaltechnologyguy.blogspot.com/ (Blog da tenere d'occhio!)

C come collaborare (co-labore)


Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti, e una esplicita intenzione di "aggiungere valore" - per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni.

Tornare a parlare di Comunità



Innanzitutto, la comunità è un luogo «caldo», un posto intimo e confortevole. È come un tetto sotto cui ci ripariamo quando si scatena un temporale, un fuoco dinanzi al quale ci scaldiamo nelle giornate fredde. Fuori, in strada, si annida ogni sorta di pericolo e ogni volta che usciamo dobbiamo sempre stare sul chi vive, badare bene a chi rivolgiamo la parola e a chi ce la rivolge, tenere costantemente alta la guardia. All’interno della comunità, viceversa, possiamo rilassarci: lì siamo al sicuro, non ci sono pericoli in agguato dietro angoli bui (e anzi non esistono proprio «angoli bui»). All’interno di una comunità la comprensione reciproca è garantita, possiamo fidarci di ciò che sentiamo, siamo quasi sempre al sicuro e non capita quasi mai di restare spiazzati o essere colti alla sprovvista. Nessuno dei suoi membri è un estraneo. A volte si può litigare, ma si tratta di alterchi tra amici e tutti cerchiamo di rendere la nostra integrazione ogni giorno più lieta e gradevole. Può capitare che, sebbene guidati dal comune desiderio di migliorare la nostra vita comune, discordiamo sui modi per raggiungere tale obiettivo e, tuttavia, non desideriamo mai il male altrui e possiamo essere certi che tutti coloro che ci circondano non desiderano altro che il nostro bene. (Vedi Bauman)

Una parola da conoscere Literacy



La traduzione del termine inglese literacy è complessa. Il termine italiano "alfabetizzazione" indica da un lato il processo con cui gli analfabeti diventano alfabetizzati, ed è dunque strettamente legato alla nozione di analfabetismo, e dall'altro un insieme di conoscenze e abilità di base, cioè fa riferimento ad un livello minimo di capacità che non esaurisce né costituisce l'obiettivo dell'accertamento del progetto PISA. 
Per superare questi limiti, in altre occasioni si è tradotto l'inglese literacy con il neologismo "letteratismo", parafrasato quest'ultimo con l'espressione "competenze alfabetiche funzionali" (Gallina, 2000; Vertecchi, 2000).


Dopo avere considerato le diverse possibilità, la scelta è stata quella di tradurre il termine literacy con l'espressione "competenza"...


Il termine competenza include una componente di "sapere" e una componente di "saper fare", riflettendo così la definizione di literacy del PISA che fa riferimento alla capacità di cercare, identificare, elaborare e comunicare informazioni.
E' utile ribadire come, nel caso di un termine quale literacy, qualsiasi traduzione abbia limiti e vantaggi e come la nostra scelta sia motivata dall'esigenza di tradurre in modo comprensibile e allo stesso tempo fedele un'espressione e un concetto che sono stati concepiti in un'altra lingua. D'altra parte la difficoltà incontrata nel tradurre il termine literacy in italiano è condivisa dalla maggior parte degli altri Paesi non-anglofoni che partecipano a PISA (come dimostrato dalle risposte riportate) che hanno fatto scelte terminologiche in molti casi analoghe a quella qui proposta.



per la fonte INDIRE clicca qui
The Literacy Project by Google

COMUNITà EDUCANTE i presupposti


Oggi è sempre più forte la necessità di stimolare la riflessione sui percorsi, i modelli, le metodologie delle diverse agenzie educative (famiglia, scuola, interventi di tipo sociale,…) che nel nostro territorio hanno la responsabilità di accompagnare e guidare le nuove generazioni nel processo di crescita e di inserimento nel mondo adulto.

L’obiettivo è quello di creare un sistema educativo, inteso in senso ampio, che si confronti con la sua capacità di proporre un modello di comunità educante, al cui interno le relazioni tra individui, siano essi adulti o ragazzi, vengano pensate come scambio e dialogo, a partire dal riconoscimento di ogni individuo come risorsa da attivare e valorizzare, rispettando le differenze dei punti di vista e della soggettività nell’ambito di un processo di ricerca comune.

Una comunità locale si educa, e quindi diventa educativa, nella misura in cui si occupa dell’intera realtà culturale e sociale che la caratterizza e la definisce tenendo conto di in tutti gli aspetti che ne consentono l’esistenza e ne sviluppano o ne deteriorano la vita, per poter rafforzare quindi i punti di eccellenza e superare quelli critici e contraddittori. Infatti il mondo degli adulti nel suo complesso e non solo il mondo familiare – che pur resta il luogo decisivo per il benessere personale e sociale degli individui – è il contesto nel quale vengono costruiti ed elaborati i fattori di protezione e insieme i fattori di rischio dei soggetti in formazione, per cui migliorare tale “contesto” significa operare per un maggiore e più organico sviluppo complessivo.


Doc:Progetto Comunità Educante
Elaborazione: coquinati@lezionidivolo.it
Data: 08/07/2008
Comittente Comune di Altavilla Vicentina