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Vivere la comunità fa bene alla salute


Ampi studi hanno confermato che un forte senso della comunità ed il supporto che può dare, sono fattori determinanti nella ripresa da un attacco cardiaco. Per “comunità” non intendo qualcosa di localizzato su un mappa (sebbene anche questa si a comunità). Mi riferisco al senso di appartenenza ad almeno un gruppo di persone. Potrebbe essere una comunità religiosa, un’organizzazione civica o la squadra di bocce. Una comunità potrebbe comprendere tutte le persone che si servono della drogheria all’angolo.

Durante gran parte della storia dell’umanità, “comunità” era la tribù, e più tardi, il villaggio. All’inizio la comunità offriva sicurezza e protezione da ciò che poteva costituire una minaccia. Oggi, in assenza di comunità tribali, molte persone devono essere responsabili della propria sicurezza. Credo che l’alto livello di ansia della nostra società sia dovuto alla mancanza del senso di appartenenza.

Se avete buoni amici siete sulla buona strada per costruire una comunità. Nutrire questa connessione fa bene alla vostra salute ed è un dono per Gaia. Credo che la sopravvivenza dell’umanità dipenda dal riuscire a sviluppare una comunità globale… e in fretta.

Questo lo dice Patch Adams
Visite e Domicilio Come possiamo guarire il mondo una visita alla volta (ed. Urra)

Territorio, qualità della vita e sostenibilità


"Un territorio è ospitale, vivibile, se possiede una certa vitalità economica e permette alle persone un livello di qualità della vita accettabile."
La qualità della vita di un territorio è definibile come la possibilità delle persone di accedere ad attività, a servizi ed a vantaggi per soddisfare i propri bisogni in una adeguata scala di priorità.



"La qualità della vita che un territorio può offrire deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico."
L'economia di un territorio è la sua vitalità, la decrescita non è certo un valore di per se, ma va fatta sempre una valutazione dell'impatto a breve medio e lungo termine delle azioni dell'uomo.


Dal punto di vista sociale i servizi, le attività ed i vantaggi devono essere il più possibile rispondenti ai bisogni della popolazione, tenendo conto delle esigenze durante tutto il ciclo della vita, con particolare attenzione ai soggetti più deboli ed alle situazioni di emergenza che si possono creare.




Ripensare la città e il territorio.

Oggi esistono due ottimi motivi per ripensare la città e il territorio:
  1. La crisi economica ci costringe a "cambiare le priorità"
  2. Nonostante se ne dica negli ultimi anni una parte della società sta partorendo delle ottime idee che costituiscono un rinnovamento importantissimo.
Allora abbiamo messo in file qualche parola chiave con l'aiuto di Wordle.

Sviluppo sostenibile dei territori e sistemi di rating

Ieri a Roma si è fatto un altro passo in avanti sulla metodologia di sviluppo sostenibile dei territorio.
Gli esperti di Green Communities e di GBC Italia (coloro che gestiscono i protocolli LEED) si sono trovati proseguire il lavoro su un protocollo, costruito secondo canoni di standard internazionale, che favorisca uno sviluppo locale eco-sostenibile.

Il contributo di COST soc. coop. riguarda i servizi alla popolazione e welfare.

"Contrastare lo spopolamento 
legato alle difficoltà di abitare il territorio 
e alla non possibilità di soddisfare i bisogni personali e sociali."

A breve likeremo le slides della presentazione attraverso il sito del progetto www.greencommunities.it

Costruire GREEN COMMUNITIES

IL PRIMO PASSO: FARE RETE
Verso un nuovo modello di green communities: pubblico e privato si confrontano e delineano la roadmap per le comunità sostenibili


Venerdì 22 giugno 2012
Santorso, Villa Rossi



La nascita di un nuovo modello di green communities è alla base del convegno divenerdì 22 giugno a Santorso (VI) dal titolo Il primo passo: fare rete. Pubblico e privato si confronteranno per delineare la roadmap verso le comunità sostenibili, dando spazio alle diverse visioni e prospettive che operano nel territorio: politica, Pubblica Amministrazione e mondo produttivo. L’intera seconda parte sarà dedicata invece al fare: verrà presentata una proposta di protocollo per una nuovagovernance territoriale. Seguirà un dibattito fra i rappresentanti degli industriali, artigiani, agricoltori, pubbliche amministrazioni, cooperative e sindacati dedicato all’analisi del documento di indirizzo sulle green communities.

Ovviamente ci siamo anche noi che stiamo curando per il progetto Green Communities due attività l'analisi della vocazione del territorio e l'organizzazione del servizi alla popolazione.

Il progetto è inserito all'interno di http://www.greenordest.eu/
Questo è il sito istituzionale dove potete trovare la presentazione completa ed i materiali fin qui prodotti http://www.greencommunities.it/

Ora più che mai c'è bisogno di comunità


Innanzitutto, la comunità è un luogo «caldo», un posto intimo e confortevole. È come un tetto sotto cui ci ripariamo quando si scatena un temporale, un fuoco dinanzi al quale ci scaldiamo nelle giornate fredde. Fuori, in strada, si annida ogni sorta di pericolo e ogni volta che usciamo dobbiamo sempre stare sul chi vive, badare bene a chi rivolgiamo la parola e a chi ce la rivolge, tenere costantemente alta la guardia. All’interno della comunità, viceversa, possiamo rilassarci: lì siamo al sicuro, non ci sono pericoli in agguato dietro angoli bui (e anzi non esistono proprio «angoli bui»). All’interno di una comunità la comprensione reciproca è garantita, possiamo fidarci di ciò che sentiamo, siamo quasi sempre al sicuro e non capita quasi mai di restare spiazzati o essere colti alla sprovvista. Nessuno dei suoi membri è un estraneo. A volte si può litigare, ma si tratta di alterchi tra amici e tutti cerchiamo di rendere la nostra integrazione ogni giorno più lieta e gradevole. Può capitare che, sebbene guidati dal comune desiderio di migliorare la nostra vita comune, discordiamo sui modi per raggiungere tale obiettivo e, tuttavia, non desideriamo mai il male altrui e possiamo essere certi che tutti coloro che ci circondano non desiderano altro che il nostro bene. (tratto da Bauman, Voglia di comunità)

La Qualità sta nelle nostre scelte.


" Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni, fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche te. Meglio: non solo cambiano te e il lavoro, ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un'onda. Quel lavoro di Qualità che pensavi nessuno avrebbe notato viene notato eccome, e chi lo vede si sente un pochino meglio: probabilmente trasferirà negli altri questa sua sensazione e in questo modo la Qualità continuerà a diffondersi." (Robert M. Pirsig)

Laboratorio Ska: cinque candeline

Oggi festeggiamo, sono 5 anni che è aperta la nostra comunità "Laboratorio Ska" e ne sono passati di ragazzi e di operatori, educatori, volontari, tirocinanti ecc ... grazie a tutti!

Allora ci regaliamo una poesia di 4 minuti fatta solo di acqua, colore e magia.
Stefano


CHANGE Five steps to becoming Smart by Nature... Cinque passi per Scuole Eco-Intelligenti

Il Centro per l’Alfabetizzazione Ecologica (Center for Ecoliteracy) ha identificato un processo in cinque fasi  per aiutare le scuole a diventare Smart by Nature; questo processo si basa sulle modalità del cambiamento dei sistemi viventi ed è destinato a durare a lungo se coinvolgerà tutte le scuole. I giovani imparano da tutto ciò che si fa nella scuola, dal cibo alla cura dei giardini al progetto e alla manutenzione degli edifici degli edifici alle attività curriculari nelle aule.
Non ci sono due scuole che abbiano lo stesso contesto e non esiste  la ‘taglia unica’ del progetto dell’istruzione per la sostenibilità. Le cinque fasi che suggeriamo sono il risultato del lavoro fatto dal Centro insieme a centinaia di scuole e incorporano la saggezza di  alcune altre organizzazioni e aziende che operano nel campo.
Adattatele al vostro contesto. Ricordatevi che i grandi cambiamenti di interi sistemi spesso cominciano con piccoli passi. Trovate altre persone che abbiano le stesse vostre intenzioni e cominciate ad agire ricordando sempre a voi stessi  perché lo state facendo, perseverate e imparate dalla vostra esperienza.



  • ORGANIZZARE Identificare le persone che condividono le vostre stesse preoccupazioni e gli stessi interessi e concentrate i vostri sforzi su di loro. La sostenibilità è una pratica comunitaria. Aspettatevi di avere sorprese da chi è ( e da chi non è) interessato. I vostri alleati possono includere gli studenti, i membri del PTA (Parent Teacher Association) e del PTO (Parent Teacher Organisation), l’infermiera della scuola,  i genitori, gli insegnanti, i membri del consiglio, e gli imprenditori locali. Più è vasta la rappresentanza all’interno della vostra comunità scolastica, maggiori sono le opportunità di successo. Il sostegno da parte dei direttori, dei presidi e del consiglio di amministrazione può essere cruciale, -amministratori, custodi, personale addetto alla mensa e altri- il cui lavoro verrà influenzato dai vostri sforzi. Se la scuola vi sembra pronta, istituite un gruppo ‘verde’, un consiglio ecologico o comitati simili.  Se è possibile fate in modo di liberare da altre responsabilità un personaggio chiave che coordini il processo
  • PREFIGURARE Tenete in mente l’obiettivo, elaborando una dichiarazione della vostra visione o una definizione operativa su che cosa significhi la sostenibilità nella vostra scuola. Il processo di collaborazione per la creazione di una visione adatta alla vostra scuola può essere importante come la visione stessa. Visualizzate il laureato Smart by Nature. Che cosa dovrebbe conoscere, saper valutare e essere capace di fare? Prendetevi un tempo per assicurarvi che le persone chiave del campus comprendano e sostengano la visione. Presentarla al resto della comunità crea le opportunità per gli studenti di produrre arte, scritti, musica e teatro. Ottenere il sostegno dei Consigli di Facoltà, delle associazioni dei genitori, dei consigli di amministrazione rafforza l’impegno della comunità.
  • FARE IL PUNTO Verificate la sostenibilità dei bilanci e del curriculum per stabilire le priorità. La sostenibilità ha le sue radici in una conoscenza profonda del luogo. Cominciate col conoscere il vostro luogo. Rilevate l’impatto ambientale delle politiche e delle pratiche della scuola per definire le priorità  e stabilire le linee base per misurare il vostro successo. I bilanci possono venire estesi a tutti gli aspetti. Uso dell’energia e dell’acqua, sostanze chimiche usate nei laboratori di scienze, sostanze usate per la pulizia o quelle usate nei pesticidi; alle politiche degli acquisti, al riciclo e alla gestione dei rifiuti. Possono focalizzarsi su un tema o su una intera gamma di temi. Analizzate il curriculum per trovare dove il contenuto e i metodi del vostro insegnamento sostengono già la vostra visione. Guardate oltre “gli studi ambientali”, guardate all’intero curriculum. Domandatevi come potete costruire sulla base di quello che avete fatto fino ad ora. Cercate i dati dovunque potete- i conti relativi ai servizi e all’acqua, le spese per i mezzi di trasporto della scuola, le ricevute del materiale di cancelleria o i pagamenti per lo smaltimento dei rifiuti, per i servizi locali, attività commerciali, aziende governative e altre iniziative […] Fate in modo che i bilanci siano parte dell’apprendimento di che cosa sia la sostenibilità. 
  • PROGRAMMARE Create una strategia e passate dalla visione all’azione. Il mondo reale è l’ambiente ottimale per l’apprendimento. Fate del campus  un laboratorio per affrontare i temi reali della sostenibilità.  Stabilite obiettivi grandi gestibili a piccoli passi. Identificate le azioni che possono avere gli impatti maggiori sulle comunità e i temi che più le stimolano. I grandi obiettivi e le grandi sfide che portano a un cambiamento sostanziale sono importanti, ma lo sono anche i risultati più immediati che consentono di sperimentare dei successi e di avere un riconoscimento, incoraggiandoli a  raggiungere obiettivi più alti. Cominciate con un progetto fattibile: non è necessario che facciate tutto in una volta. Ammettete che il cambiamento può essere molto difficile. Accelerate l’educazione e la formazione di cui studenti e docenti  avranno bisogno per cambiare il  comportamento, per adottare nuove pratiche e usare nuovi strumenti. Fate in modo che sia divertente. Giochi, competizioni e premi per le risoluzioni  creative dei problemi possono  motivare e portare a soluzioni sorprendenti. Create associazioni con organizzazioni collettive. Localizzate le opportunità per un impegno civile  e per un’educazione utile in cui gli studenti possano fare la differenza nelle comunità naturali e locali.
  • RIFLETTERE Chiudete il ciclo di feed-back: monitorate, valutate e celebrate il progresso. La Natura è la nostra Maestra. Gli eco-sistemi naturali e sociali  si sostengono da soli, imparano e si evolvono attraverso le reti di feedback. Configurate processi  che valutino  onestamente il progresso verso i vostri obiettivi come la base da cui partire per fare i passi successivi. Il processo è ciclico. Valutate onestamente quanto quello che state facendo è giusto, ma  preparatevi anche a tornare indietro e  riconsiderare sia la vostra visione che il vostro programma attuativo. Ricordatevi che la comunità è coinvolta in un processo di apprendimento e che non potete predire o gestire perfettamente i cambiamenti nei sistemi complessi. Tenete aggiornata la comunità sul vostro progresso. Programmate eventi per celebrare il vostro successo. Fate attenzione a quello che imparate e tenetelo a mente per la prossima volta.


da: www.ecoliteracy.org traduzione di Franca Bossalino


Centri Estivi a Cresole 2011



Anche quest’anno abbiamo contribuito all’organizzazione dei centri estivi del Circolo NOI di Rettorgole, a Cresole di Caldogno. Quest’anno è stato particolarmente importante realizzare questa attività nel luogo più colpito dall’alluvione di novembre.

I centri estivi sono un modo per aggregare i bambini dopo la pausa estiva e certamente un modo per fare dare una mano alle famiglie. Il Comune di Caldogno anche quest’anno ha sostenuto questa nostra attività e noi abbiamo curato l’organizzazione. 

Il tema è legato anno europeo del volontariato e della cittadinanza attiva; in sostanza nelle tre settimane, dal 22 agosto a 9 settembre, si è parlato di: io e gli altri, io e la natura e io e gli animali.
Abbiamo fatto tante cose, riciclaggio e raccolta diff. e riuso, azioni di Guerrilla Gardening, equitazione, ascoltato i volontari dell’Empa ecc. Con una partecipazione di 65 bimbi.
Pubblichiamo alcune foto... presto disponibili per i genitori.

ALTAVILLA VICENTINA: Parte oggi il Festival della Comunità Educante


Il Festival della comunità educante raggruppa una serie di iniziative organizzate con le agenzie educative del nostro territorio. l’amministrazione di altavilla Vicentina è impegnata, da qualche anno, in un percorso con scuole, parrocchia, associazioni e mondo del volontariato per migliorare e consolidare l’offerta dei servizi rivolti ai bambini e ai giovani.
In questo percorso vogliamo coinvolgere le famiglie per condividere i principi, le metodologie e le attività proposte che le agenzie edu- cative stanno portano avanti. La finalità di questa iniziativa è quella di aumentare la collaborazione tra i genitori e gli educatori che sono impegnati a vario titolo sul territorio.


info: Stefano Coquinati
tel. 329 96 200 85
www.comunitaeducante.blogspot.com

Tornare a parlare di Comunità



Innanzitutto, la comunità è un luogo «caldo», un posto intimo e confortevole. È come un tetto sotto cui ci ripariamo quando si scatena un temporale, un fuoco dinanzi al quale ci scaldiamo nelle giornate fredde. Fuori, in strada, si annida ogni sorta di pericolo e ogni volta che usciamo dobbiamo sempre stare sul chi vive, badare bene a chi rivolgiamo la parola e a chi ce la rivolge, tenere costantemente alta la guardia. All’interno della comunità, viceversa, possiamo rilassarci: lì siamo al sicuro, non ci sono pericoli in agguato dietro angoli bui (e anzi non esistono proprio «angoli bui»). All’interno di una comunità la comprensione reciproca è garantita, possiamo fidarci di ciò che sentiamo, siamo quasi sempre al sicuro e non capita quasi mai di restare spiazzati o essere colti alla sprovvista. Nessuno dei suoi membri è un estraneo. A volte si può litigare, ma si tratta di alterchi tra amici e tutti cerchiamo di rendere la nostra integrazione ogni giorno più lieta e gradevole. Può capitare che, sebbene guidati dal comune desiderio di migliorare la nostra vita comune, discordiamo sui modi per raggiungere tale obiettivo e, tuttavia, non desideriamo mai il male altrui e possiamo essere certi che tutti coloro che ci circondano non desiderano altro che il nostro bene. (Vedi Bauman)