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Il sapere nelle mani: gli anziani, l’economia e il ruolo nel progetto locale

Il sapere nelle mani è un progetto che riguarda gli anziani e nasce da una idea molto semplice: ripensare il ruolo delle persone over-65 considerandole una risorsa.




La crisi oggi mette in discussione il modello di sviluppo lineare cui siamo abituati, sviluppo basato sull’idea di espansione infinita dei mercati. Il nostro paese non può più vantare primati nella manifattura e nella produzione industriale. In questo momento abbiamo l’opportunità di ripensare un modello di sviluppo, un modello che preveda un utilizzo più accurato e rispettoso delle risorse. Dovrà essere uno sviluppo sostenibile.

Nel confronto con gli altri  stati l’Italia si distingue in un elemento molto particolare e difficile da ricreare: lo “stile di vita”. Lo “stile di vita” è difficile anche da descrivere, è un insieme di fattori diversi, legati alle possibilità che l’ambiente offre per appagare i bisogni individuali e collettivi. Lo stile di vita è legato a fattori economici, ambientali e sociali.

Ogni luogo ha una sua vocazione che deve essere compresa e valorizzata.
Il fattore economico influenza direttamente lo stile di vita, perché le persone devono avere la possibilità di soddisfare i propri bisogni senza sentirsi minacciati. Non stiamo proponendo un sistema in decrescita, ma un modello che valorizzi il territorio, l’ambiente e le persone permettendo un novo sviluppo economico. La vivibilità di un territorio è legata necessariamente alla vitalità economica e alla qualità delle attività produttive. 
Il secondo elemento importante è l’ambiente, solo recuperando un rapporto equilibrato con il territorio, che abitiamo, possiamo proporre il nostro stile di vita come fattore di successo. I luoghi la loro conformazione, le persone, le loro storie, le competenze che si tramandano sono lo scenario ideale per fare esperienze uniche ed irripetibili. 
Queste, che potremmo definire esperienze “genuine”, possono costituire degli attrattori turistici importantissimi, ma anche dei marchi distintivi e dei veicoli per i prodotti locali: nuove leve per lo sviluppo economico. 
Anche la dimensione sociale deve acquisire una nuova rilevanza, passando attraverso la riscoperta della propria identità nella condivisione dei valori di fondo: un progetto condiviso per un benessere diffuso. 
Dal punto di vista imprenditoriale il nuovo modello non sarà più basato sull’idea di successo individuale, ma su uno sviluppo sociale che coinvolge tutta la popolazione. Si parte da una condivisione dei valori, dalla diffusione di competenze "antiche", per arrivare all’impegno di più persone per un vantaggio diffuso.

Il territorio, l’ambiente, le reti sociali, le competenze, l’imprenditoria, non devono essere considerati una risorsa privata, ma beni pubblici da preservare, rigenerare e valorizzare.

Riscoprire l’identità del territorio è un primo passaggio, bisogna recuperare la memoria collettiva e ridare significato ai luoghi. 
Direi che è necessario ripartire dal il sapere degli anziani: Il sapere delle mani.

"Il sapere delle mani" è un progetto per le università popolari e degli adulti, a cura di  Stefano Coquinati. 
Per ricevere materiale o per una presentazione scrivete a info@lezionidivolo.it

Territorio, qualità della vita e sostenibilità


"Un territorio è ospitale, vivibile, se possiede una certa vitalità economica e permette alle persone un livello di qualità della vita accettabile."
La qualità della vita di un territorio è definibile come la possibilità delle persone di accedere ad attività, a servizi ed a vantaggi per soddisfare i propri bisogni in una adeguata scala di priorità.



"La qualità della vita che un territorio può offrire deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico."
L'economia di un territorio è la sua vitalità, la decrescita non è certo un valore di per se, ma va fatta sempre una valutazione dell'impatto a breve medio e lungo termine delle azioni dell'uomo.


Dal punto di vista sociale i servizi, le attività ed i vantaggi devono essere il più possibile rispondenti ai bisogni della popolazione, tenendo conto delle esigenze durante tutto il ciclo della vita, con particolare attenzione ai soggetti più deboli ed alle situazioni di emergenza che si possono creare.




Ripensare la città e il territorio.

Oggi esistono due ottimi motivi per ripensare la città e il territorio:
  1. La crisi economica ci costringe a "cambiare le priorità"
  2. Nonostante se ne dica negli ultimi anni una parte della società sta partorendo delle ottime idee che costituiscono un rinnovamento importantissimo.
Allora abbiamo messo in file qualche parola chiave con l'aiuto di Wordle.

Il sapere nelle mani

Oggi ci sarà la presentazione dell' ultimo lavoro. I tema è a mio avviso una sfida avvincente:
Anziani e su il loro ruolo economico in relazione alla green economy allo sviluppo locale.


sede Auser di Altavilla Vicentina
mercoledì 23 maggio 2012 ore 15
Mandandoci una mail è possibile avere il materiale.

Ripartire dalle comunità e dalla persone

Negli ultimi due anni abbiamo lavorato ad una progetto per il Ministero dell'Ambiente denominato "Green Communities" finalizzato allo sviluppo delle comunità montane sicure integrate e sostenibili. Il nostro contributo riguarda l'organizzazione dei servizi alle persone sul territorio. Venerdì 4 novembre è stato presentato il nostro lavoro a diversi esperti del seminario organizzato da GBC Italia (ente che si occupa del sistema di certificazione Leed) ed UNCEM (ente che rappresenta le comunità montane presso ANCI nazionale).

Nel sito greencommunities.it trovi i materiali della presentazione "BENESSERE E QUALITÀ DELLA VITA - rendere vivibile anzi appetibile un territorio".